Il paese sorge su uno sperone roccioso da cui domina la vallata. Spiccano dall’agglomerato urbano i seicenteschi monumenti del Palazzo Ducale, la Chiesa Madre posta in cima ad una scenografica scalinata, e il Monastero delle Benedettine: il primo edificio storico della città. Palma di Montechiaro fu fondata il 3 maggio 1637 dai fratelli gemelli Carlo e Giulio Tomasi: Giulio da lì a poco sarebbe subentrato a Carlo nel titolo di Barone e Duca, detto poi Duca Santo per il suo fervore religioso. Infatti, nel clima generale della Controriforma, la famiglia Tomasi si distingueva per grande devozione e moralità. La stessa Palma fu concepita come un luogo fortemente spirituale: una Gerusalemme in terra di Sicilia. Fu lo scienziato e astronomo Giovan Battista Hodierna, divenuto poi primo arciprete di Palma, a progettare su una ideale pianta ortogonale la città.
La Chiesa Madre, dall’inconfondibile facciata barocca affiancata da due sontuosi campanili, conserva il sarcofago di Hodierna e diverse tele del Provenzani: noto pittore del ‘700 nato qui. Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ultimo discendente dei Tomasi e celebre scrittore, ambientò gran parte delle vicende de “Il Gattopardo” a Palma trasfigurandone il nome in “Donnafugata”. E’ facile riconoscere nelle descrizioni del romanzo la Chiesa Madre ( Duomo di Donnafugata) con “le sue tozze colonne di marmo rosso”, o il Palazzo Ducale (Palazzo Salina) che mostra ancora all’interno otto lussuosi soffitti lignei a cassettoni. E il Monastero presso il quale Don Fabrizio va a trovare la Beata Corbera non è altro che il Monastero delle Benedettine e l’antenata Isabella Tomasi che entrò nel monastero col nome di Suor Maria Crocifissa: venerabile figura la cui biografia riporta, oltre il suo grande ascetismo, le tentazioni che subì dal demonio, culminate nella “lettera del diavolo” esposta presso la Cattedrale di Agrigento.
Non mancate di visitare il Castello di Montechiaro: l’unico castello chiaramontano a picco sul mare, edificato nel ‘300 da Federico III Chiaramonte. La cappella interna conserva la piccola statua, attribuita al Gagini, della “Madonna del Castello” solennemente festeggiata la prima domenica successiva alla Pasqua. Il Castello fu determinante nella difesa dell’isola dalle incursioni piratesche, così come la seicentesca Torre San Carlo, posta a guardia di Marina di Palma. Il litorale di Palma è incantevole: spiagge di sabbia dorata come quelle di Ciotta si alternano a suggestive scogliere come Cala Vincenzina. Non mancate di gustare i deliziosi “ricci del Gattopardo”: pasticcini di mandorla che le monache ancora oggi preparano seguendo ricette secolari.
Palma di Montechiaro: distanza da Agrigento 25 Km circa
I contatti sotto riportati riguardano enti e associazioni che offrono informazioni e servizi al turista.
Comune di Palma di Montechiaro: Centralino
+39 0922 968399
Ass. Pro Loco Palma di Montechiaro:
+39 0922 969020 / +39 327 239 9951
Comune di Palma di Montechiaro: le coordinate sotto riportate individuano la Chiesa Madre.
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GPS
N 37° 11' 32.93''
E 13° 45' 35.97''
Google maps
37.19248, 13.75999
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