Diventata da poco una Riserva Naturale, Punta Bianca è uno sperone di roccia di un bianco abbagliante, lambito da acque cristalline e cinto da calette sabbiose. Descrivere la straordinaria bellezza di Punta Bianca non è facile: bisogna viverla immergendosi con tutti i cinque sensi nella magia di questa incredibile scogliera di marna bianca e nel suo straordinario habitat naturale. Infatti la Riserva abbraccia una vasta area collinare e marina, ovvero, oltre Punta Bianca, Montegrande e Scoglio Patella, proteggendo così un ecosistema di 437 ettari esteso tra il territorio di Agrigento e Palma di Montechiaro. Punta Bianca è nota per le sue spiagge incontaminate, il mare turchese, la sua candida scogliera che, seppur più piccola, ricorda molto quella della Scala dei Turchi. Ma c’è di più: Punta Bianca si trova al centro di un’area naturalistica, paesaggistica e archeologica di straordinaria importanza.
La particolare vegetazione, coerente con la morfologia e il clima della zona, è formata per lo più di da arbusti, siepi ed alberelli bassi tra cui la Palma nana, il Lentisco, l’Euphorbia dendroides, la Ferula e altra flora tipica della macchia mediterranea. Tuttavia, la presenza di alcune piante di grande interesse biologico e naturalistico, come Lavatera agrigentina, Iberis semperflorens, Limonium narbonense, Echium arenarium e Iris juncea, rendono Punta Bianca una delle Riserve naturali a più alta biodiversità della Sicilia.
Affascinante e variegata è anche l’avifauna della Riserva di Punta Bianca dove trovano riparo e nidificano numerosi uccelli quali il Falco grillaio, il Gheppio, la Coturnice, la Cinciallegra, il Barbagianni e la variopinta Ghiandaia marina. Punta Bianca è anche un punto di sosta per molti uccelli migratori, per cui gli appassionati del birdwatching potranno osservare molte altre specie tra cui l’Airone rosso, lo Svasso, la Berta, il Germano reale, il Cavaliere d’Italia.
La Riserva di Punta Bianca – Monte Grande riveste particolare importanza anche dal punto di vista archeologico. In alcune aree della Riserva sono stati messi in luce diversi siti tra cui un villaggio capannicolo del neolitico e un santuario castellucciano (II millennio a.C.) legato ad attività rituali collegate alla estrazione e alla lavorazione dello zolfo. Strettamente collegata al santuario appare, infatti la zona delle fornaci a canaletta dell’eta’ del Bronzo ricavate nella roccia e usate per la fusione dello zolfo che veniva estratto nello stesso luogo e commercializzato in epoca micenea. I vari reperti recuperati durante gli scavi sono esposti nella sala 12 .“Paolo Orsi” del Museo Archeologico di Agrigento. Monte Grande costituisce probabilmente la prima “industria sacra” della storia del mediterraneo: un giacimento di zolfo così grande e ricco da fare di questa zona uno snodo commerciale di primaria importanza nel Mediterraneo dalla notte dei tempi fino agli ultimi decenni del XIX secolo.
A circa 5 miglia da Punta Bianca, a una profondità di circa 19 metri, si trova il relitto dell’Almerian un piroscafo che trasportava nel 1918 un carico di zolfo diretto a Liverpool e affondato da un sommergibile tedesco. Il relitto di questa nave e un bunker della seconda guerra mondiale continuano a testimoniare la grande valenza economica e strategica del luogo anche in epoca recente.
La veduta che offre Montegrande lascia senza fiato: lo sguardo abbraccia, da un lato, San Leone, Agrigento con la sua Valle dei Templi, Punta Grande e Capo Rossello. Dall’altro versante, sul panorama costiero fatto da promontori e splendide insenature, si scorge il superbo Castello di Palma Montechiaro. Un fortilizio costruito nel 1358 da Federico III Chiaramonte e poi appartenuto ai nobili antenati dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre romanzo”Il Gattopardo”. La collina di marna bianca e l’antica caserma della Finanza o “Casa della Dogana”, oggi in fase di restauro, costituiscono gli elementi caratterizzanti il paesaggio della Riserva. Un paesaggio talmente unico e incantevole da essere scelto da alcuni personaggi famosi del mondo dello spettacolo come suggestivo scenario di videoclip e servizi fotografici.
Punta Bianca dista circa 12 Km da San Leone, frazione balneare di Agrigento.
E’consigliabile evitare le visite alla Riserva nei giorni di pioggia o nei giorni successivi alla pioggia: le strade che conducono alla Riserva Naturale sono in parte sterrate e diventano in alcuni tratti molto fangose.
Il sito è attualmente accessibile senza limitazioni di giorni e orari essendo in corso il completamento dell’iter burocratico che porterà alla formale istituzione della Riserva Naturale.
Riserva Naturale di Punta Bianca: accesso libero
Riserva Naturale di Punta Bianca – Monte Grande, 92100 Agrigento
Le coordinate sotto riportate individuano l’area consigliata in cui lasciare il veicolo per proseguire a piedi: il Punto d’Interesse è a pochi minuti di distanza.
GPS
N 37° 11' 52.62''
E 13° 39' 46.62''
Google maps
37.19795, 13.66295
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